Regime Forfettario 2023

Novità previste dalla Legge di Bilancio

 

Il Regime Forfettario cambia le principali regole di accesso e di uscita, grazie alla Legge di Bilancio 2023.

Le principali modifiche al regime fiscale più amato dagli italiani, sono infatti:

  • L’aumento del limite dei ricavi e dei compensi per l’accesso;
  • Modifiche sostanziali alle regole di uscita

Ma che cos’è il Regime forfettario?

È un regime fiscale agevolato, riservato alle persone fisiche che svolgono attività di impresa o di lavoro autonomo con requisiti ben precisi.

Perché è agevolato?

Perché prevede, al posto dell’aliquota Irpef ordinaria, un’imposta sostitutiva del 15%; per le nuove attività è del 5% per i primi 5 anni.

Il calcolo si basa su due elementi principali:

  • Ricavi e compensi INCASSATI nell’esercizio
  • Il coefficiente di redditività legato al codice ATECO scelto

Sicuramente è il regime fiscale più conveniente per chi ha iniziato da poco la propria attività, per chi non ha moltissimo fatturato e soprattutto per chi non ha molti costi da “scaricare”.

Regole di accesso: novità 2023

https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getAttoNormativoDetail.do?ACTION=getArticolo&id={A27C4916-5385-4241-8111-253A9BC8C965}&codiceOrdinamento=300010000054000&articolo=Articolo%201-com54

  • Ricavi e compensi non superiori a 85.000 euro.

Grazie alla Legge di Bilancio 2023 è stata ampliata la platea di coloro che hanno diritto ad accedere a tale regime. Infatti il limite di ricavi e compensi che fino al 2022 era di 65.000 euro, è stato innalzato a 85.000 euro.

Cosa significa in parole semplici?

Che se nel 2022 hai conseguito ricavi o compensi non superiori agli 85.000 euro, puoi accedere al Regime Forfettario.

Una piccola, ma importante specifica, va fatta:

i ricavi e compensi da prendere in considerazione per la verifica del limite, tengono conto del regime contabile applicato nell’anno di riferimento.

Pertanto, se nel 2022 eri in regime ordinario, i ricavi e compensi si calcolano per competenza.

Se invece, eri già in regime fiscale di vantaggio, i ricavi e i compensi si calcolano per cassa.

  • Costo per il personale dipendente e accessorio, non superiore ai 20.000 euro.

Il costo lordo complessivo annuo, cioè il costo della retribuzione più il costo dei contributi INPS e INAIL, sostenuti per:

  • Lavoro dipendente
  • Voucher
  • Collaboratori coordinati e continuativi o a progetto

Non deve superare i 20.000 euro.

  • Reddito da lavoro dipendente non superiore a 30.000 euro

Se sei dipendente (ovviamente privato), e vuoi iniziare un’attività con partita iva, puoi rientrare nel Regime forfettario se il tuo reddito è inferiore a 30.000 euro. Vale la stessa regola per chi è in pensione.

 

 

Regime Forfettario 2023

 

ESCLUSI DAL REGIME FORFETTARIO

https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getAttoNormativoDetail.do?ACTION=getArticolo&id={A27C4916-5385-4241-8111-253A9BC8C965}&codiceOrdinamento=300010000057000&articolo=Articolo%201-com57

All’inizio ti ho detto che possono far parte di questo regime agevolato, coloro i quali possiedono determinati requisiti.

Quindi ci sono soggetti che non possono proprio farne parte, ma chi sono?

  • Chi non ha i requisiti elencati in precedenza;
  • Chi già si avvale di un regime speciale ai fini iva (ad esempio chi fa network marketing)
  • Chi non è residente in Italia
  • Chi esercita come attività prevalente la vendita di immobili o mezzi di trasporto nuovi
  • Chi ha partecipazioni in società di persone, di capitali, associazioni o imprese familiari
  • Chi svolge prevalentemente l’attività nei confronti del suo datore di lavoro o ex datore di lavoro, per il quale lavora o ha lavorato nei due anni precedenti

AGEVOLAZIONI CONTABILI E FISCALI

Il forfettario è un regime agevolato non per caso;

 infatti, oltre all’imposta sostitutiva del 15% (5% per i primi 5 anni), presenta una serie di semplificazioni:

  • Non applica l’iva in fattura
  • Non applica la ritenuta d’acconto
  • È escluso dal pagamento e dalla dichiarazione IRAP
  • È escluso dalla presentazione delle LIPE
  • È escluso dalla presentazione dell’Esterometro
  • È escludo dall’applicazione degli ISA

REGIME FORFETTARIO E FATTURAZIONE ELETTRONICA

  • Fattura elettronica si o fattura elettronica no?
  • Obbligo o non obbligo?
  • Sull’argomento c’è stata tantissima confusione e anche un po’ di disinformazione.
  • La regola è molto precisa:
  • sono obbligati all’emissione della fattura elettronica i soggetti che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi e compensi superiori a 25.000 euro.
  • Solo per la fatturazione nei confronti della Pubblica Amministrazione c’è l’obbligo tassativo di emettere la fattura elettronica.
  • Pertanto, se nel 2022 non hai superato i 25.000 euro, l’emissione della fattura elettronica è una scelta.
  • Sicuramente comporterà dei vantaggi sia per te che per il cliente, ma non ha ancora nessun obbligo.
  • Infatti sarà obbligatorio per tutti a partire dal 01.01.2024 a prescindere dai ricavi / compensi conseguiti.
  • Pssss… se vuoi qualche dritta sulla compilazione e sulle tempistiche di invio dai un’occhiata al mio blog.

https://www.larossa.net/la-fatturazionne-elettronica-compilazione-ed-invio/

USCITA DAL REGIME FORFETTARIO

https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getAttoNormativoDetail.do?ACTION=getArticolo&id={A27C4916-5385-4241-8111-253A9BC8C965}&codiceOrdinamento=300010000071000&articolo=Articolo%201-com71

Chi deve uscire dal forfettario nel 2023?

Chi nel 2022 ha:

  • Superato 85.000 euro di ricavi e compensi
  • Superato 20.000 euro lordi di costo del lavoro
  • Superato 30.000 euro di redditi da lavoro dipendente

Chi nel 2023 ha una fattispecie di esclusione

Chi opta per l’uscita volontaria

Cosa succede però, se nel corso del 2023 superi il limite degli 85.000 euro?

In questo caso la Legge di Bilancio prevede due opzioni:

  • Se i ricavi e/o compensi sono tra gli 85.000 e i 100.000 euro, l’uscita è prevista per l’anno successivo.
  • Se superi in corso d’anno i 100.000 euro, l’uscita è immediata. Si passa subito al regime ordinario (con tutte le conseguenze sia contabili che ai fini del reddito) e si paga l’iva a partire dalle operazioni che hanno superato questo limite.